1° VIAGGIO BREVE - SICILIA

  • Salita a Noto Antica
  • Ragusa
  • Siracusa - Ortigia

Il primo timido affacciarsi di BIROTA nel campo dei viaggi medio lunghi. L’associazione è nata, operativamente, da poco più di un mese, e quindi tanti sono i timori. Alla partenza, il 25 aprile, 4 coppie di motociclisti; Carmine e Patrizia su Honda VFR 750, Mino e Palma su Africa Twin 750, Nico e Patrizia su Honda gold Wing 1100 e Rino e Cinzia su BMW GS 100. Piacevole il tragitto fino a Villa San Giovanni, ed anche il traghettamento. La terra di Sicilia, come sempre, accoglie il visitatore con una pletora di colori, profumi e sapori che può stordire. La strada che da Messina porta a Siracusa è qualcosa di indimenticabile, con scorci fantastici su mari azzurrissimi, e con la severa sagoma dell’Etna, il gigante buono, che osserva indifferente. Appena giunti a Siracusa, veloce sistemazione in albergo e poi subito visita al parco archeologico, che è sicuramente uno dei più belli al mondo, ed è pieno di meraviglie, proprio come un grande parco giochi. Cena presso la trattoria dei cordari, al porto, gustando prelibatezze della cucina siciliana. Sabato 26 aprile, si parte per la visita di Noto e di Noto antica, sito archeologico di rilevanza mondiale. La città antica è un fenomeno, davvero, ed anche il duomo di Noto, nonostante il crollo dovuto al terremoto (vedi la foto) fa accapponare la pelle, in quanto una delle massime espressioni del barocco siciliano. Il giro continua verso Modica, paesino in collina con la splendida chiesa di San Giorgio, dall’imponente scalinata frontale, e dalla meravigliosa rosticceria dietro l’angolo della chiesa stessa, dove abbiamo mangiato un pollo arrosto davvero squisito, ed a prezzo, manco a dirlo, modico! Ancora verso Ragusa Ibla, la città su due livelli, che si può visitare tutta tramite una scalinata che attraversa tutti i suoi quartieri, tra cui merita certamente la visita quello arabo, ricco di negozietti e vicoli quasi come un souk arabo, appunto. Una città da scoprire, Ragusa; merita un futuro ritorno. Proseguendo per l’itinerario programmato, siamo andati a Palazzolo Acreide, un altro posto con belle vestigia greche. Qui un piccolo inconveniente occorso al gold wing ha rischiato di compromettere il viaggio: un autobus in manovra lo ha fatto cadere, mentre era posteggiato, provocando fortunatamente solo lievi danni. Gli steli della forcella hanno però svergolato, e li abbiamo messi a posto la sera, al rientro a Siracusa. Domenica 27 aprile; è purtroppo l’ora di riprendere il cammino verso casa. Giretto finale al centro di Siracusa, visita del meraviglioso duomo, sorto sopra un tempio pagano, le cui colonne sono visibili all’interno, e dell’isolotto dell’Ortigia, collegato da un ponte alla terraferma, un po’ come Gallipoli. Saluto tra l’ammirato ed il malinconico alla città di Archimede e via per Belpasso, la porta dell’Etna. Di lì una comoda strada asfaltata e terribilmente panoramica porta fino al rifugio Sapienza, come sempre spazzato da forte vento. Bella la camminata verso i crateri ancora fumanti che sono nelle vicinanze, ma il freddo si faceva veramente sentire. Colazione al sacco e degustazione dolciaria, e partenza verso Messina, dove ci siamo fermati alla solita pasticceria per acquistare qualche dolce caratteristico da portare a casa. Veloce traghettamento e poi la strada del ritorno, percorsa con un bel brio, con la consapevolezza di aver trascorso tre bellissime giornate e con la voglia di tornare, cosa che sicuramente faremo, e penso anche più di una volta. La Sicilia ti lascia un segno profondo. Parola di viaggiatore.